Viaggi
7 Febbraio 2012INDIA – L’ELEGANZA DEI COLORI
I fiori di caffè sono bianchi, sanno di gelsomino, hanno un sapore intenso. Lo spettacolo della fioritura è ancora più avvolgente di quello dei ciliegi. Il mio primo viaggio in India me ne regalò uno magnifico. È inutile nascondere che immergermi nei profumi delle piantagioni è la parte più emozionante del mio lavoro. L’aria che vi si trova è carica di sapori che ricordano le nostre pinete e, durante il raccolto, i nostri vigneti a settembre. Poi si fanno pochi passi e ci si ritrova nella lussureggiante flora tropicale.
In India ogni passaggio del lavoro non solo viene eseguito diligentemente, ma risulta anche estremamente elegante: le donne, dai coloratissimi vestiti, si siedono per terra con una naturale postura che in occidente non conosciamo e selezionano attentamente i chicchi di caffè eliminando quelli rotti o imperfetti. È un lavoro lungo e faticoso che loro tramutano in delicata leggerezza.
L’India ha ereditato dal dominio inglese un certo rigore lavorativo assente nei paesi sudamericani. Ma le differenze tra i due continenti si misurano giusto nei ritmi: l’efficienza e la qualità sono sempre le medesime per via della passione e dell’interesse ad offrire un prodotto il migliore possibile a un mercato sempre più ricettivo e attento. Quindi si può tranquillamente sorseggiare un ottimo caffè in ogni continente, ma l’amaca no, quella vince in Sudamerica!
In India le piantagioni sono circondate da tè, cacao, pepe: tutte queste piante hanno le radici nello stesso terreno. E spesso in India i coltivatori indigeni per raccogliere le ciliegie di caffè si addentrano nella flora scalzi. Va ricordato che assieme alla flora c’è anche la fauna: ragni, serpenti, cobra e altre simpatiche bestie. Io, anche a 40 gradi, preferisco tenere le camicie con le maniche lunghe… È il prezzo del caffè raccolto a mano.